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Il Furioso in Valtellina

Finalmente per gli amanti dell’arte due mostre da non perdere all’ insegna dell’Orlando Furioso in quel di Chiuro (SO) presso il Palazzo Adres fino al 16 ottobre.

La stupefacente mostra è così dedicata al fumetto e l’arte grafica in generale. L’ elitè degli illustratori italiani interpretano infatti l’Orlando Furioso in tutto il suo splendore. L’esposizione comprende dei cicli di lavori realizzati da autori che sarebbe non solo riduttivo, ma del tutto errato per la comprensione profonda della loro opera, limitarsi a definire “illustratori” o “fumettisti”. Insomma  il “Furioso” è un’ evento per palati fini . Le opere di Lorenzo Mattotti presentano il tema della pazzia di Orlando e degli infiniti combattimenti dei cavalieri di quell’ epoca, l’emblema sinistro delle attuali follie della guerra e della sopraffazione. Sono addirittura tre le storie a fumetti, commissionate ad altrettanti autori Paolo Bacilieri, Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli, Tuono Pettinato, sono gli originali esiti cui sono pervenute, un approccio ironico e un ulteriore invito al sogno.

Nella grande teca tonda vengono infine presentate opere di un autore: Guido Crepax – il celebre creatore del personaggio di “Valentina” portava per l’Orlando furioso una tale devozione da doverne creare, attraverso un percorso e le relative pedine, un “gioco dell’oca”, che assieme a lui coinvolse nelle partite, tra gli altri, Emilio Tadini e Claudio Abbado. Per la grafica anch’ essa di molto rilievo, 15 litografie acquarellate di Aligi Sassu ripercorrono le storie di amore e follia del “furioso”; le tentazioni di Angelica di Omar Galliani mostrano un grande bi-volto femminile disegnato a matita, espressione di infinite fughe, il Viaggio oltre di Giulia Napoleone evoca l’incontro con le stelle del cielo, nel viaggio di Astolfo sulla Luna; Giulia Benedini si confronta col Furioso attraverso due opere concepite a molti anni di distanza. Domenico Grenci dedica al Furioso un’immagine visionaria, fluttuante in una dimensione fuori dal tempo: il ritratto di Mariangela Melato che nel 1974 impersona Olimpia nell’Orlando Furioso di Luca Ronconi. È la testimonianza della capacità di attrazione dell’immaginario evocato dall’Orlando furioso con cui si misurano e si sono misurati grandi nomi della scena artistica internazionale.
L’arte, come queste opere di varie ispirazioni ed espressioni, testimoniano attraverso artisti valtellinesi, lombardi, emiliani e svizzeri, è sempre forza che incide la carne e la coscienza; come fatto in sé, non come ciancia, come eterno banale ronzio di voci: nel momento in cui si pone e si manifesta, provoca attenzione e crisi, annuvola o rasserena. E’ sempre furia di amore, dell’atto generativo dionisiaco, presente tanto nella violenza, nel ‘sublime’ della terribilità della natura, quanto nell’umiltà dello stelo d’erba che perfora la crosta di asfalto.
Gli amanti di questo genere perché il furioso è un’ opera meravigliosa per grandi e piccini sono invitati alla mostra senza alibi.
Per tutte le info http://www.furioso16.it/eventi-collegati/

Bisogna approfittare di queste favolose proposte culturali perché è così che nasce l’interesse e l’ approccio per l’ arte.